Avviata in due sale dei Capitolini la sperimentazione con una rete di sensori per il monitoraggio del patrimonio artistico
Roma, 4 febbraio 2020 – Il progetto #Roma5G si arricchisce di un nuovo capitolo nell’ambito della sicurezza degli edifici e della loro conservazione. Roma Capitale, Fastweb e ZTE, con il supporto dell’Università degli Studi dell’Aquila, hanno presentato un innovativo scenario d’uso per il monitoraggio con il 5G degli edifici, attraverso una rete di sensori attivata in due sale dei Musei Capitolini.
Al Palazzo dei Conservatori e alla Sala Esedra del Marco Aurelio sono stati infatti installati a ottobre scorso 8 sensori che registrano con regolarità informazioni sulla struttura. Grazie alla piattaforma integrata che sfrutta le frequenze 5G e all’infrastruttura ultraveloce di Fastweb, alle tecnologie di ultima generazione di ZTE e al know-how dell’Università dell’Aquila, i Musei Capitolini hanno così a disposizione un patrimonio di informazioni costantemente aggiornato utile alla programmazione della manutenzione del bene.
Il museo pubblico più antico del mondo, e da sempre uno dei simboli più importanti della città di Roma, potrà così beneficiare di tutte le potenzialità del 5G ovvero l’affidabilità, la velocità e la bassissima latenza per la trasmissione in tempo reale dei dati rilevati, nonché la possibilità di collegare un numero molto elevato di sensori per la raccolta di informazioni sullo stato degli edifici monitorati.
La nuova sperimentazione che trova applicazione nell’ambito della tutela degli edifici storici e del patrimonio artistico e culturale del Paese così come, in prospettiva anche nel monitoraggio delle infrastrutture civili (ponti, viadotti, autostrade ecc…), si inserisce nell’ambito del progetto #Roma5G avviato nel 2017 dall’amministrazione capitolina. L’iniziativa nasce infatti dalla volontà di costruire una piattaforma digitale aperta a partner tecnologici, enti e imprese finalizzata a dotare la città di una infrastruttura innovativa basata sulla tecnologia di quinta generazione, cruciale per l’abilitazione di servizi e applicazioni smart city.
“Siamo orgogliosi di essere ancora una volta al fianco di Roma Capitale e mostrare le straordinarie potenzialità del 5G. La rete di quinta generazione è pronta a rivoluzionare il modo di vivere la tecnologia, abilitando servizi prima solo immaginabili a beneficio dei cittadini, delle imprese e della pubblica amministrazione” commenta Andrea Lasagna, Chief Technology Officer di Fastweb. “Dopo aver dotato la città di infrastrutture a banda ultra larga oggi diamo ulteriore impulso alla valorizzazione di Roma e del suo patrimonio artistico proiettandola nel futuro attraverso l’uso delle più moderne tecnologie”.
“Il 5G arriva a Roma applicato al patrimonio culturale. Con la città e l’Amministrazione siamo aperti ad accogliere questo uso intelligente della tecnologia che ci aiuterà a gestire i nostri beni storici” dichiara il Vicesindaco con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo.
“Questa collaborazione con Fastweb e Univaq è motivo di soddisfazione in quanto ha portato a questa importante sperimentazione nel cuore del Comune di Roma. Un perfetto connubio tra la nuova tecnologia e il patrimonio storico. Il 5G è una tecnologia che permette di realizzare importanti casi d’uso a beneficio non solo del singolo, ma soprattutto di nuovi servizi pubblici e privati – ha affermato Hu Kun, Presidente Europa Occidentale ZTE e CEO di ZTE Italia – questa infrastruttura di monitoraggio degli edifici, è un esempio perfetto per testimoniare l’affidabilità e la sicurezza del sistema, oltre a dimostrare anche l’alta specializzazione della nostra tecnologia e la volontà di ZTE di essere al fianco delle istituzioni e degli operatori per migliorare la qualità della vita delle persone. ZTE – ha sottolineato Hu Kun – continuerà a gestire il Centro di Innovazione e Ricerca 5G con casi d’uso ulteriormente interessanti, insieme ai nostri partner in Italia” .